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Fare il “grande salto” tra i professionisti è il sogno di qualunque giovane ciclista, ma anche di una giovane giornalista. Ieri a Roma ho superato l’esame di stato di abilitazione alla professione, che negli ultimi sei mesi tra prova scritta e orale mi ha tenuto parecchio impegnata. Dopo la laurea e il praticantato ho quindi portato a termine il mio percorso formativo. Si dice che gli esami nella vita non finiscano mai ed è vero, ma questo vi assicuro sono davvero felice di essermelo messa alle spalle. Studiare mentre si lavora non è semplice, ora però è tempo di festeggiare e di qualche doveroso ringraziamento.

Devo condividere questo importante traguardo con parecchie persone. In primis la mia mamma, esempio di forza e tenacia, mi ha insegnato che con l’impegno si può arrivare in cima a qualsiasi salita. Alla sua ruota c’è Gabri, l’uomo migliore che potessi desiderare al mio fianco. Del gruppo fa parte tutta la mia famiglia, con una menzione speciale per Leni e Andrea, che in occasione dello scritto e dell’orale a Roma mi hanno tirato la volata con la loro ospitalità.

Hanno pedalato e condiviso con me mesi di stress tanti colleghi, vecchi e nuovi. Grazie ai miei amici, che hanno sopportato i miei pacchi perché “devo studiare”. Grazie al mio direttore Pier, a Paolo e tutta la redazione di tuttoBICI. Se ho imparato il mestiere che ho sempre sognato di svolgere è merito vostro.

Infine grazie a Michele, protagonista della mia tesina finale dedicata ai ciclisti uccisi sulle strade d’Italia. Nei giorni in cui vincevi la tua ultima corsa ero così presa dall’esame di stato che non ti ho mandato nemmeno un messaggino per farti i complimenti. Ce lo avevo in testa, ti volevo dire che ero sicura ci avresti fatto divertire al Giro100, ma mi è passato di mente. Mi hai insegnato che non esistono impegni improrogabili e che non dobbiamo rimandare a domani un pensiero carino per le persone a cui vogliamo bene.

Quindi colgo l’occasione per dire grazie a tutte le donne e gli uomini speciali che ho la fortuna di avere nella mia vita.

Compresi voi lettori.

G.

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